Nel nostro Studio dentistico a Trento ci occupiamo di parodontologia, la branca dell’odontoiatria che cura le patologie che colpiscono i tessuti a supporto dei denti.
Queste patologie si possono dividere in gengiviti, nelle forme più lievi e parodontiti, nelle forme più avanzate.
Che cos’è la parodontite?
La parodontite è una malattia batterica che determina la perdita del tessuto a supporto del dente. I denti, infatti, sono sostenuti da un apparato di attacco, il parodonto, composto dalla gengiva, il legamento parodontale, il cemento della radice e l’osso. Quando il parodonto viene interessato dalla malattia possono essere a rischio la stabilità ed il mantenimento del dente stesso. Si tratta di una malattia molto frequente che può colpire tutte le fasce di età. È stimato che al di sopra dei 50 anni in Italia un soggetto su due abbia segni di malattia e al di sopra dei 70 anni più di due su tre. Proprio perché è una delle principali cause di perdita dei denti è importante prevenirla, curarla e gestirla nel tempo. Ecco come riconoscerla!
Come si manifesta la parodontite?
In molti casi la malattia può manifestarsi in modalità asintomatica, per cui spesso i sintomi arrivano tardi. Ecco i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione:
- il sanguinamento delle gengive, espressione dell’infiammazione gengivale;
- gonfiore e arrossamento delle gengive;
- alitosi;
- spostamento o mobilità dentale, indice di notevole riduzione del supporto che non è più in grado di mantenere fisso e stabile il dente.
Quali sono i fattori di rischio della parodontite?
Placca batterica, fumo, diabete, stress, ricostruzioni odontoiatriche non adeguate, suscettibilità genetica. Compito del professionista con l’aiuto del paziente è impostare un programma di prevenzione in cui i fattori di rischio modificabili vengano controllati in modo rigoroso nel tempo.
Quali sono le conseguenze della malattia parodontale?
La conseguenza più temuta è la perdita del dente. Altri esiti della malattia sono processi infettivi ricorrenti, alito sgradevole, spostamento e mobilità dei denti. Questi segni clinici determinano incapacità di masticare e di sorridere e quindi influenzano in modo importante la qualità di vita del paziente.
Cosa fare se presenti questi sintomi?
La prima cosa da fare è prenotare una visita dal dentista! La miglior cura per la parodontite è però la prevenzione. Tutti i pazienti dovrebbero sottoporsi ad una visita parodontale, nella quale in pochi minuti è possibile conoscere il proprio stato di salute grazie al PSR, un test di screening rapidissimo e non invasivo.
Quando la malattia è in fase iniziale si parla di gengivite che è un’infiammazione superficiale dei tessuti che circondano il dente. La rimozione della placca e la corretta istruzione all’igiene orale a casa determinano una completa guarigione senza alcun esito. Qualora la diagnosi fosse più tardiva e ci si trovasse di fronte alla parodontite, la cura prevede una fase iniziale sempre con l’obiettivo di ridurre lo stato infiammatorio a cui può seguire, in alcune situazioni, una fase chirurgica. La chirurgia parodontale può correggere gli esiti della malattia agendo sia sui tessuti duri che sui tessuti molli; inoltre in alcuni casi può andare a rigenerare i tessuti persi.
Il parodontologo si occuperà della salute del paziente anche durante la terapia di mantenimento e seguirà il paziente durante tutta la vita. L’esperienza nel nostro Studio infatti non è solo il risultato del trattamento, ma quello di un percorso fatto insieme in cui il paziente è seguito prima, durante e dopo la seduta.